Cap.10
....Ed
è tornato. Il giorno dopo, esattamente. Abbiamo iniziato a
frequentarci, dopo neppure una settimana facevamo già coppia fissa. A
volte le sbornie oltre al mal di testa portano anche cose positive ;)
Io
ero persa per Nicola. Ma proprio innamorata pazza. Sapete che significa
riempire quaderni su quaderni solo scrivendo il suo nome, spendere fino
all’ultimo centesimo per riempirlo di regali e regalini, trovare un
po’ di lui in ogni canzone, pensare a lui ogni giorno, ogni ora, ogni
minuto, ogni secondo? Io sì. Nicola... ah, Nicola, hai saputo davvero
conquistarmi. Nessuna ragazza ti ha mai amato quanto ti ho amato io in
quei tre lunghi, bellissimi, divertenti, pazzerelli, passionali anni che
abbiamo trascorso assieme fra alti e bassi, gioie e dolori, orgogli e
rimpianti, arrabbiature e litigi, sorrisi e baci e abbracci e te ed io e
amore, semplicemente amore.
Nicola
aveva mille attenzioni per me. Quanti ricordi… quante cose fatte
assieme. Ricordi stupidi, semplici, irrilevanti, che però invadono i
miei pensieri come se fossero i più importanti di tutta una vita..
Me
lo ricordo ancora, il giorno dopo il nostro incontro. La mattina mi ero
svegliata tardissimo, alle undici, ero distrutta: un mal di testa
pazzesco! Per darmi una svegliata, ho sceso le scale intontita fino alla
cucina dove mi sono fatta un caffè, e con la tazzina in mano sono
tornata in camera mia dove ho messo su un po’ di musica: la cassetta
dell’album dei Pink Floyd Delicate
Sound of Thunder. Ho
ascoltando Another Brick In The
Wall a ripetizione per non so quante volte, finchè mia madre non mi
ha urlato di cambiare canzone lanciandomi una ciabatta per rafforzare il
concetto e costringendomi a mettere un’altra cassetta. Stavolta
opto per l’album In Through The
Out Door dei Led Zeppelin. E intanto nella mia testa frullano mille
e più pensieri. Quando rivedrò Nicola? Perché non si fa sentire?
Perché non mi telefona? Perché sembra che il tempo si sia fermato e io
me ne sto qui come una deficiente ad aspettare che quel fottuto telefono
squilli? Mi faccio un casino di film sul perché Nicola non si sia
ancora fatto vivo. Che sia impegnato con la scuola? Col calcio? Mi aveva
detto che giocava in una squadra in serie C2 e che era spesso impegnato
con gli allenamenti. Nicola andava pazzo per il calcio. Era una delle
sue principali ragioni di vita, nonché il suo sogno. Una vocina maligna
dentro alla mia testa mi suggerisce che i motivi per cui non si fa
sentire siano ben altri. Qualche nuova ragazza? Cerco di autoconvincermi
che non c’è nessun’altra ragazza, ma resto comunque pensierosa e
accigliata. Ho appena messo All
Of My Love quando sento trillare il campanello di casa. Mi infilo un
paio di infradito nere e scendo velocemente le scale, fino ad arrivare
ad aprire la porta dell’ingresso.
Quello
che mi trovo davanti mi lascia perplessa e piacevolmente sorpresa.
Un
enorme mazzo di rose rosse tenuto in mano da un tizio con la divisa
dell’Interflora.
“Ehm…lei
è la signorina Imanu?” mi dice con tono esitante.
Per
un attimo non ci credo. Cerco di disilludermi pensando che siano per mia
madre.
“Sì,
sono io.. per caso cercava mia madre?”
“No,
sinceramente a me pare che sua madre si chiami Marìa… e qui c’è
scritto ‘per Anaya’… è lei per caso?”
La
mia espressione di stupore si tramuta in un estatico sorriso. Nella
mente mi ronza una sola parola. Nicola. Sì, di sicuro, me le ha mandate
lui. Oh, Nicola!
Prendo
in mano il mazzo di rose e corro in camera per infilarle in un vaso
d’acqua. Mi soffermo a rimirarle estasiata. Undici bellissime rose
rosse, con un bigliettino attaccato al mazzo. Curiosa, come sono sempre
stata, lo apro e lo leggo.
“Ehi,
stupenda…
i
fiori più belli
per
la rosa più bella di tutte!
Un
bacio,
Nicola”
Sorrido
leggendo quelle righe, e annuso una delle rose. Che profumo
fantastico… me lo ricordo ancora perfettamente come se fosse ieri.
E’così
che è iniziata la nostra storia. Con le 11 rose rosse più belle che
avessi mai visto. O forse era il mio cuore impazzito di gioia a vederle
così belle. Comunque sia, con quei fiori iniziò un lungo periodo
felice per me. Io e Nicola facevamo coppia fissa ed eravamo
innamoratissimi, ed io ed Heliza eravamo ormai diventate amiche del
cuore, confidandoci tutti i nostri pensieri e combinandone insieme di
tutti i colori. Quante pazzie, quante avventure!
Una
delle prime è stata quella a Capodanno.
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