- IL DIARIO DI DONALD -

( Ex conquilino di Zip ed ex fidanzato di Melissa Cooper)

 

UN BAMBINO CATTIVO

 

 

A volte mi domando perche' il mondo deva sempre spettegolare o farsi  i ca**i degli altri come se fossero cose di cui assolutamente interessarsi..Questo lo penso ora, ma lo pensavo anche  in tenera eta' quando la gente credeva che undici anni fossero insufficienti per riuscir a far capire ad un bambino della mia eta' ogni cosa....E per ogni cosa intendo di capire le dicerie e tutte le opinioni che  la gente sembrava essersi fatta su di me per colpa di quella ca**o di famiglia che mi ritrovavo....Mia madre  e mio padre erano separati sotto lo stesso tetto,  ma si portavano in casa sempre gente diversa come se l'appartamento  fosse diventato un bordello o una casa di appuntamenti. Gente che andava, gente che usciva....Ricordo le facce e le voci della gente quando uscivo dal portone...Sguardi fugaci e  repentini come se  stessero parlando di me per poi fingere di parlare di altro..Ma parecchie volte riuscii a  capire quello che si stavano dicendo.....Come una volta...

"Guarda, quello e'  il figlio dei Carter....Povero bambino con quella famiglia che si ritrova..."

Questa era una  delle voci....Altre invece  : " Ehi, guarda li'! Quello ha una madre che se la fa con il  mio vicino di casa! "

Pugnalate  che mi si conficcavano nell'anima peggio di  lame vere....Sentivo queste frasi, e ogni volta andavo avanti cercando di ignorare ogni cosa... Aumentavo il passo abbassando lo sguardo come se quelle voci fossero riuscite a far sentire in colpa me per quello che era mia madre e per quello che faceva....Per non parlare del parroco del rione...Padre Raphael..Mi vedeva passare ogni mattina quando uscivo di casa per andare a scuola...Lui se ne stava in piedi all'ingresso della chiesa come se stesse attento a non farsi sfuggire un sorriso ogni volta che sopraggiungevo....Era come se sapesse tutto di me senza  essere mai  entrato in casa mia... Una volta mi venne incontro dicendomi che stava organizzando una festa rionale  per tutti i bambini invitandomi all'evento.

"Perche' non vieni, Donald? Porti anche tuo fratello....mi farebbe piacere...e faresti amicizia con altri bambini"

Ecco le sue parole pronunciate con lo stesso tono di chi sta cercando di portarmi sulla via del calore umano...Ma quella volta non sapevo nemmeno che cosa fosse quell'emozione...Calore umano? Amicizia? Che ca**o era? Mi limitai a dire che non mi piacevano le feste e proseguii dritto per la mia strada con lo sguardo deluso del parroco.Nemmeno le lezioni  di religione a scuola riuscirono a farmi uscire da quel cerchio vizioso che si era creato intorno a me e che non mi permetteva di vedere  tutte le cose positive che sembravano essere quasi come il fulcro che manda avanti il mondo...Amicizia, fratellanza, amore... ca**ate ! Non esistevano tutte quelle cose!

"Donald, se un tuo  amico ti fa un torto, lo perdoni o che cosa fai?"

Ecco una delle domande che l' insegnante di religione mi faceva durante l'ora..

" Lo riempio di botte e se solo prova a rifarmelo lo faccio andare  nell'ospedale vicino casa mia "

Ecco la mia risposta intrisa del piu' profondo significato di amore umanitario...Ricordo lo sguardo di lei....rassegnato e sconsolato...Credo che gia' si fosse fatta un'idea della mia situazione e del mio modo di fare ,ma quel giorno sembrava abbattuta come se avesse perso definitivamente una battaglia....e io ne ero il vincitore....Col passare del tempo le cose non migliorarono anzi peggiorarono. Le dicerie sul conto di mia madre iniziarono a divulgarsi in tempi sempre piu' veloci....

"La madre di Carter se la fa con tutti....Carter! Ecco Carter! Fate finta di niente!"

Le simpatiche voci  di  un gruppo di  ragazzini piu' grandi di me, ma coglio*i a tal punto da abbassare  lo sguardo non appena mi avvicinavo passando di li....

Non si puo' dire che non passassi inosservato nella mia infanzia e soprattutto  additato come il piu' grande criminale del rione....Per non parlare di quando decisi di farmi il  buco all'orecchio...Non dovetti nemmeno nasconderlo ai miei perche' quando dissi che volevo farmi  un buco, mia madre stranamente non me lo nego' e mi porto' da un suo fidato amico orefice....Sicuramente un piu' che amico visto che non  le fece nemmeno pagare nulla per il servizio...Uscii dall'oreficeria con un orecchino all'orecchio a undici anni, forse pagato al  prezzo di una notte a luci rosse fra mia madre e quel gioiellere....Ma tanto che cosa mi importava....Non la sentivo come madre, e forse non ero mai riuscito   a sentirla come tale......Forse perche' per colpa sua e per colpa di mio padre io ormai ero diventato il bambino cattivo del rione....

"Carter si e' fatto  il buco all'orecchio, guarda!"

Una delle esclamazioni  dette con una faccia e un tono quasi allibito...Era un ca**o di buco all'orecchio, non avevo ucciso nessuno, eppure mi additavano come se ora piu' che mai  fossi diventato veramente  il piu'  cattivo  bambino del rione....Un rione che ormai iniziava a diventarmi stretto....e doloroso....

  Indietro