LA "NOIA" DELLE
GIORNATE ( 1989/1990)
Dopo
la mia prima esperienza intima, la mia vita non ebbe poi
grandi cambiamenti...Tredici anni , eppure avevo fatto cose che gli
altri ragazzini della mia eta' nemmeno avevano immaginato nella piu'
remota idea di fare nel prossimo futuro..Avevo si puo' dire
gia' bruciato tutte le tappe di un adolescente con l'aggiunta di
aver fatto anche molte cose in piu'....Di certo non era invece
nemmeno cambiata quella ca**o di mia situazione familiare a
tal punto che per memorare alla grande la serata
di un giorno di fine estate, mi ritrovai per la seconda volta
ricoverato in ospedale.Quello stron*o di mio padre mi doveva
aver iniziato a vedere come una specie di pungiball ogni volta che
rientrava a casa gridando e bevendo come un incallito alcolizzato
che aveva passato l'intera giornata a piangersi addosso per la
vita di mer*a che stava avendo accanto ad una moglie che invece
trascorreva le sue giornate all'insegna dell'allegria e del divertimento
con altri uomini. Questa volta non trovai pero' l'infermiera che
da piu' piccolino mi aveva fatto sentire quasi come in una casa in
cui sentirmi coccolato e compreso..No, questa volta non c'era una
straca**o di infermiera sana e tutte con le dimensioni
di un pachiderma al ventesimo mese di gestazione. Non ricordo il
motivo preciso per cui mio padre me le diede di santa ragione, forse
l'ho rimosso, oppure ero fatto di erba a tal punto da non
ricordarmi nemmeno oggi il motivo...Ormai avevo preso la "sana"
abitudine di farmi le mie costanti "fumatine"
con gli amici, tanto per non sentirmi sfasato e annoiato per
non avere la sensazione di non avere nemmeno una ca**o di voglia di
fare niente...Il fumare erba mi rilassava e mi dava la carica
giusta per iniziare la giornata..Per sentirmi piu' forte....anche per
rispondere ad eventuali rimproveri di mio padre e mia madre...Di
certo pero' non mi servi' un pomeriggio di un freddo giorno di un
anno dopo, quando per fare qualcosa di diverso, mi era venuta la
folle idea di rubare un motorino..L'avevo puntato da diversi giorni....E
ca**o se mi piaceva...Ci passavo ogni giorno con l'idea di studiare come
fotterlo nel modo piu' facile e sicuro possibile....Nel pomeriggio ideai
il piano, ma l'atto scellerato lo feci di notte, alla bella ora
delle tre e mezza passate quando l'intera Londra era sotto
le coperte forse a sognare di dormire per altri 3 giorni
consecutivi pur di non iniziare una nuova pallosa giornata
e andare a lavorare. Io invece che ca**o avevo sognato di fare
quella notte? Di rubare un merd*so motorino solo per il gusto di
fare qualcosa di diverso e per dimostrare ai miei "amici" di
essere ormai diventato un esperto non solo in piccoli furti, ma
anche di furti piu' complessi...Il ca**o!Stavo diventando il leader
esperto delle stronza*e riuscite male, ecco cos'ero diventato! E questo
perche'? Perche' la mattina seguente i carabinieri suonarono a casa mia
portandomi dritto in questura. Non ho mai capito come ca**o avessero
fatto a risalire a me, forse una soffiata, forse per puro
caso, forse visto da qualcuno che mi conosceva... Ma finii ancora
una volta in mezzo ad un interrogatorio che presto inizio ' a darmi
ai nervi.
"Allora
Carter, non riesci a stare piu' di una settimana lontano da
noi, eh?L'altra settimana furto in un supermercato, quattro giorni
fa furto in un negozio di abbigliamento, oggi furto di un
motorino...La prossima volta che cosa ruberai?Una tonnellata
di acciaio per fare una corazzata o una nave da
guerra?"
Ecco
una delle domande che mi fece l' agente di polizia
...Domanda alla quale risposi con uno strafottente : " E'
un'idea. Pero' se tu mi dai tua sorella, potrei anche farti l'intero
equipaggio"
Inutile
dire che al poliziotto la bile si riverso' all'esterno rischiando quasi
di morire di infarto per il nervoso di quello che avevo detto. Mio
padre venne chiamato all'istante per prelevami, ma tanto ormai finire in
questura non era piu' diventato un problema per me. Nemmeno ai miei
faceva quasi piu' "effetto" il ritrovarsi a casa un uomo in
uniforme. Era solo una ca**o di perdita di tempo andare in
questura, perche' poi alla fine mi mandavano a casa al
patibolo delle litigate fra i miei che sempre e sempre si dimostravano
il loro focoso amore insultandosi a vicenda. Se non altro mi piaceva
finire in questura per ammaliare i miei occhi con le visioni delle
poliziotte che con l'uniforme mi facevano fantasticare senza
saperlo di cose che forse sarebbe il caso non parlare....L'unica
cosa positiva di quel periodo pero' fu l'evento di
conoscere una ragazza che oggi considero la mia migliore amica...Una
ragazzina che avevo gia' visto di sfuggita durante la mia infanzia
, ma che una sera si presento' a me in un modo che mi fece
capire subito che sarebbe stata diversa da tutte le ragazzine conosciute
fino a quel giorno..Si chiamava Angie...Angie Stone. Ma di
lei parlero' la prossima volta....
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