- IL DIARIO DI DONALD -

( Ex conquilino di Zip ed ex fidanzato di Melissa Cooper)

 

LA MIA ROSEA  INFANZIA

 

Il mio primo giorno di scuola era stato un totale disastro....Avevo sei anni e  non stavo in me dalla gioia....Il ca**o! Non avevo fatto altro che  supplicare mia madre di non portarmici...Lei dritta per la sua strada, mi aveva trascinato per un braccio per tutta la strada ripetendomi in continuazione la materna frase: andiamo Donald, cerca di non farmi inca**re  anche tu come tuo padre! Vedrai che a scuola avrai anche  piu' occasioni di  non vedere lui mentre parla con la bottiglia. E certo, perche'  mio padre ogni volta che tornava a casa dal lavoro , andava dritto ad aprire la vetrina degli alcolici per  addolcire  la giornata lavorativa in quel modo, dato che sapeva di non poter contare sull'appoggio di una devota moglie.

"Dove hai messo la mia bottiglia? Dove ca**o  l'hai messa?"

Ecco la domanda che mio padre faceva sempre ogni volta che entrava in casa andando dritto da mia madre. Quante volte ho assistito ai loro litigi su questo discorso....non facevano altro che gridarsi dietro di tutto...Ca**o, ca**o e ca**o , ecco la parola che si gridavano sempre a vicenda. Ricordo le mie nottate prima di riuscire a prendere sonno....Mi giravo e rigiravo nel letto  coprendomi la testa con le coperte per non sentire quelle voci che mi  martellavano nelle tempie.

" Dove ca**o sei stata!  Ti ho vista entrare  in portone con quello stron*o di  vicino, la prossima volta lo  prendo a calci e gli rompo l'osso del collo se non la smette di avvicinarsi a te"

Ecco una delle frasi che sentivo gridare da mio padre.

" Ca**i miei, lasciami in pace e   posa gli occhi sulla tua bottiglia invece di posarli nel portone!"

Ecco la risposta  di mia madre.....Seguivano insulti  su  insulti sempre piu' offensivi durante i quali  mio padre rinfacciava a  lei anche il fatto di aver messo al mondo due  bastardi : io e mio fratello.

Ricordo ancora le lacrime che  bagnavano il mio cuscino mentre sentivo tutte queste parole  affettuose come specialissima buonanotte...Mi ero sempre chiesto se gli altri bambini avessero  anche loro una simile attenzione prima di andare a dormire....Il mio singhiozzo lo soffocavo sotto le coperte, perche' se solo  mi avessero sentito, mi avrebbero gridato altre simpatiche parole come sempre accadeva  peggiorando il mio  assoluto bisogno di   affetto. L'affetto? E che ca**o significava l'affetto? Potevo immaginarmelo  solo vedendo le scene di qualche film. Quelle rare volte che riuscivo a vedere in televisione qualcosa di decente. Mia madre si guardava  sempre vendite all'asta  su prodotti ginnici. Probabilmente voleva migliorare il suo corpo per  essere ancora piu'  invitante per  la stirpe maschile. Mio padre  invece  trascorreva   le tre ore notturne davanti ad un televisore  davanti un ca**o di film a luci rosse e sfondo erotico. Rimasi sconcertato la prima volta che  vidi simili scene sul monitor....Ero a  letto quella notte e il rumore della porta del  bagno mi aveva svegliato...Ricordo ancora  il volume della televisione..alto  anche a notte fonda come se  stesse  assistendo al piu' spettacolare incontro di calcio della storia......Restai impalato come uno stoccafisso  quando nel varcare con gli occhi ancora assonnati la porta del soggiorno, vidi  la scena di due completamente svestiti che  si  bramavano in una maniera che  rimasi  a bocca aperta...Mio padre sopraggiunse alle mie spalle posandomi una mano sulla spalla.

"Donald...che cosa fai sulla porta, vieni, vieni a vedere anche tu  le gioie della passione. Lo sai come sei nato tu? Vieni, vieni a vedere con i tuoi occhi, ormai sei grande per capire che non e' quella ca**o di cicogna ad averti portato qui "

Ecco quello che mi disse mentre rideva e si versava da bere...Avevo solo sei anni.....Mi  fece sedere accanto a lui sul divano...Io scuotevo la testa come per fargli capire che non volevo vedere, come se dentro di me sentissi che  non era una cosa  bella quella che mi si presentava davanti agli occhi su quel monitor.Ma  lui mi trascinava sul divano abbracciandomi a lui. Ecco l'unico momento in cui sentivo un braccio intorno alla mia spalla......mentre mi faceva vedere  le piu' grandi performance  erotiche di due perfetti estranei dentro un ca**o di monitor. Mia madre entrava nel soggiorno per  prendersi da bere, mi vedeva li' con  mio padre che mi illustrava spiegandomi tutto quello che appariva in tv e  lei  si limitava a commentare con un :

"non fargli vedere  troppe cose, o un giorno o l'altro andra' a  violentare qualche compagna di scuola"

Rideva divertita come se fosse  stata la piu' grande barzelletta mondiale.... Tornai nel mio letto alle tre di notte  con faccia stanca e  ancora sconcertata e il giorno dopo a scuola  mi sembrava di sentire nelle orecchie ancora quei  vocii che tanto sembravano allietare le notti insonne di mio padre...

"Donald, ci sei?"

La voce della maestra che si era accorta della mia assenza psicologica in aula mi richiamava all'attenzione spesso e volentieri.

" A cosa stai pensando?"

La guardavo  mentre lei sorrideva .

" Stavo pensando che la lezione e' noiosa e  potrei violentare qualche  mia compagna, mio padre mi  ha fatto  vedere come si fa facendomi guardare la televisione di notte"

Ecco, un giorno le risposi questo e lei mi guardo' con la stessa espressione di quando qualcuno ingoia  il piu' viscido animale. Non parlo del casino che venne fuori....Il preside ando' a chiamare i miei che  una volta a casa mi riempirono di  botte  per aver detto una simile frase..Da quel giorno evitai di alzarmi durante la notte per la paura di imbattermi in mio padre e  in certi programmi televisivi che mi avevano portato a prenderle di santa ragione....

 

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