LA
MIA ROSEA INFANZIA
Il
mio primo giorno di scuola era stato un totale disastro....Avevo sei
anni e non stavo in me dalla gioia....Il ca**o! Non avevo fatto
altro che supplicare mia madre di non portarmici...Lei dritta per
la sua strada, mi aveva trascinato per un braccio per tutta la strada
ripetendomi in continuazione la materna frase: andiamo Donald, cerca di
non farmi inca**re anche tu come tuo padre! Vedrai che a scuola
avrai anche piu' occasioni di non vedere lui mentre parla
con la bottiglia. E certo, perche' mio padre ogni volta che
tornava a casa dal lavoro , andava dritto ad aprire la vetrina degli
alcolici per addolcire la giornata lavorativa in quel modo,
dato che sapeva di non poter contare sull'appoggio di una devota moglie.
"Dove
hai messo la mia bottiglia? Dove ca**o l'hai messa?"
Ecco
la domanda che mio padre faceva sempre ogni volta che entrava in casa
andando dritto da mia madre. Quante volte ho assistito ai loro litigi su
questo discorso....non facevano altro che gridarsi dietro di tutto...Ca**o,
ca**o e ca**o , ecco la parola che si gridavano sempre a vicenda.
Ricordo le mie nottate prima di riuscire a prendere sonno....Mi giravo e
rigiravo nel letto coprendomi la testa con le coperte per non
sentire quelle voci che mi martellavano nelle tempie.
"
Dove ca**o sei stata! Ti ho vista entrare in portone con
quello stron*o di vicino, la prossima volta lo prendo a
calci e gli rompo l'osso del collo se non la smette di avvicinarsi a
te"
Ecco
una delle frasi che sentivo gridare da mio padre.
"
Ca**i miei, lasciami in pace e posa gli occhi sulla tua
bottiglia invece di posarli nel portone!"
Ecco
la risposta di mia madre.....Seguivano insulti su
insulti sempre piu' offensivi durante i quali mio padre
rinfacciava a lei anche il fatto di aver messo al mondo due
bastardi : io e mio fratello.
Ricordo
ancora le lacrime che bagnavano il mio cuscino mentre sentivo
tutte queste parole affettuose come specialissima buonanotte...Mi
ero sempre chiesto se gli altri bambini avessero anche loro una
simile attenzione prima di andare a dormire....Il mio singhiozzo lo
soffocavo sotto le coperte, perche' se solo mi avessero sentito,
mi avrebbero gridato altre simpatiche parole come sempre accadeva
peggiorando il mio assoluto bisogno di affetto.
L'affetto? E che ca**o significava l'affetto? Potevo immaginarmelo
solo vedendo le scene di qualche film. Quelle rare volte che riuscivo a
vedere in televisione qualcosa di decente. Mia madre si guardava
sempre vendite all'asta su prodotti ginnici. Probabilmente voleva
migliorare il suo corpo per essere ancora piu' invitante per
la stirpe maschile. Mio padre invece trascorreva
le tre ore notturne davanti ad un televisore davanti un ca**o di
film a luci rosse e sfondo erotico. Rimasi sconcertato la prima volta
che vidi simili scene sul monitor....Ero a letto quella
notte e il rumore della porta del bagno mi aveva svegliato...Ricordo
ancora il volume della televisione..alto anche a notte fonda
come se stesse assistendo al piu' spettacolare incontro di
calcio della storia......Restai impalato come uno stoccafisso quando nel
varcare con gli occhi ancora assonnati la porta del soggiorno,
vidi la scena
di due completamente svestiti che si bramavano in una
maniera che rimasi a bocca aperta...Mio padre sopraggiunse
alle mie spalle posandomi una mano sulla spalla.
"Donald...che
cosa fai sulla porta, vieni, vieni a vedere anche tu le gioie
della passione. Lo sai come sei nato tu? Vieni, vieni a vedere con i
tuoi occhi, ormai sei grande per capire che non e' quella ca**o di
cicogna ad averti portato qui "
Ecco
quello che mi disse mentre rideva e si versava da bere...Avevo solo sei
anni.....Mi fece sedere accanto a lui sul divano...Io scuotevo la
testa come per fargli capire che non volevo vedere, come se dentro di me
sentissi che non era una cosa bella quella che mi si
presentava davanti agli occhi su quel monitor.Ma lui mi trascinava
sul divano abbracciandomi a lui. Ecco l'unico momento in cui sentivo un
braccio intorno alla mia spalla......mentre mi faceva vedere le
piu' grandi performance erotiche di due perfetti estranei dentro
un ca**o di monitor. Mia madre entrava nel soggiorno per prendersi
da bere, mi vedeva li' con mio padre che mi illustrava spiegandomi
tutto quello che appariva in tv e lei si limitava a
commentare con un :
"non
fargli vedere troppe cose, o un giorno o l'altro andra' a
violentare qualche compagna di scuola"
Rideva
divertita come se fosse stata la piu' grande barzelletta
mondiale.... Tornai nel mio letto alle tre di notte con faccia
stanca e ancora sconcertata e il giorno dopo a scuola mi
sembrava di sentire nelle orecchie ancora quei vocii che tanto
sembravano allietare le notti insonne di mio padre...
"Donald,
ci sei?"
La
voce della maestra che si era accorta della mia assenza psicologica in
aula mi richiamava all'attenzione spesso e volentieri.
"
A cosa stai pensando?"
La
guardavo mentre lei sorrideva .
"
Stavo pensando che la lezione e' noiosa e potrei violentare
qualche mia compagna, mio padre mi ha fatto vedere
come si fa facendomi guardare la televisione di notte"
Ecco,
un giorno le risposi questo e lei mi guardo' con la stessa espressione
di quando qualcuno ingoia il piu' viscido animale. Non parlo del
casino che venne fuori....Il preside ando' a chiamare i miei che
una volta a casa mi riempirono di botte per aver detto una
simile frase..Da quel giorno evitai di alzarmi durante la notte per la
paura di imbattermi in mio padre e in certi programmi televisivi
che mi avevano portato a prenderle di santa ragione....
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