ANGIE STONE
( 1989/1990)
All'inizio della mia adolescenza venni
investito da una moltitudine di eventi che sarebbe quasi
impossibile raccontare per la folle quantita',ma uno degli
eventi che merita di essere raccontato, e' sicuramente
l'incontro con una ragazzina che incontrai una di quelle sere in
cui la noia sembrava essere in agguato dietro la porta...E la noia per
me e' sempre stato qualcosa di negativissimo perche' poi mi portava a
fare le stron*ate piu' assurde, a volte irrecuperabili.
"Donald, quand'e' che andrai a tagliarti
quei capelli?Sono insopportabili!"
Ecco uno dei rimproveri di mia madre ai
quali in risposta sentivo la voce di mio padre che
peggiorava il commento di mia madre aggiungendo un : "l'importante
e' che non mi diventi gay dopo tutti gli insegnamenti che gli ho dato"
Ecco com'era iniziata quella serata. Con
una delle snervanti frasi di mia madre e mio padre che non avevano
ancora capito che il loro figlio era entrato a far parte di
un gruppo di amicizie con l'hobby della musica...E dato che fin da
piccolo , avevo sempre coltivato il sogno di suonare la batteria,
ecco che finalmente avevo trovato un giro di amicizie con le
quali finalmente poter imparare a costruire il mio sogno:diventare
un batterista. Peccato solo che le nostre serate chiusi in una cantina
per fare prove, finivano con fumate di canne e spinelli che poi ci
davano si la carica di suonare, ma spesso ci facevano passare la voglia
di continuare ad agitare le mani sulle corde , sulle tastiere, o sulla
batteria per metterle su qualcosa di piu' vivo, come le ragazzine
inglesi. E quella sera, all'ennesima snervante predica di mia madre che
non sopportava vedermi i capelli raccolti in un lieve codino,
uscii di casa andando a rifugiarmi nella cantina delle prove e dei
nostri sfoghi musicali.Con la differenza che quella sera non trovai
nessuno. Mi sedetti alla batteria impugnando le bacchette e fissandole
come se fossero l'unica cosa positiva di tutta la mia vita che
stringevo con cosi' calore.Due ca**o di bacchette di legno...A questo
ero ridotto...Sigaretta tra le labbra, bacchette in mano...Finalmente mi
dedicati ad una serata tutta per me dove esistevamo solo io e la
batteria e i ritmi che facevo nascere in base all'umore che avevo in
quel momento...il piu' delle volte movimentati e caotici..come quella ca**o
di caotica vita che ancora non riusciva a prendere una svolta
positiva. Poi la porta di quella cantina si apri' e apparve lei...Angie..Un
nome dolce che racchiudeva l'anima di una ragazzina
tredicenne che avevo avuto modo di conoscere nella mia infanzia nel
rione in cui vivevo..Una ragazzina che poi si era trasferita in un
altro rione e che quella sera evidentemente era tornata a visitare i
bassi fondi di Londra.
"Allora sei tu che fai tutto questo
casino!Ehi, pero' sei bravo! "
Si sedette per terra a gambe
incrociate davanti alla batteria fissandomi con quei suoi
solarissimi occhi verdi.
"Sono Angie, non mi riconosci? Ci
guardavamo dalla finestra tutti i giorni quando vivevo vicino casa tua."
Io come un rincoglio**to, continuavo a
fissarla cercando di ricordare...La cantina era diventata pero'
irrespirabile con tutte le sigarette che mi ero fumato quella sera,
alcune delle quali esclusivamente canne.
"Ca**o, si..."
La mia risposta che mi usci' dalla bocca
come un ebete che stava cercando di ricordare quel viso, ora molto piu'
femminile e...bello...Gia' sapevo che sarebbe diventata una gran gnocca
da piu' grande....
"Dai, esci da questo buco! Andiamo fuori!
Qui manca l' aria!"
Mi trascino' fuori da quella
cantina, come una persona che sembrava conoscermi da sempre, e
della quale io invece ricordavo a malapena il suo viso
infantile....Non so come ca**o ci riusci', so solo che per la prima
volta trascorsi un'intera notte a parlare perfettamente a mio agio
e divertendomi senza fare nulla di extra o di particolare. Solo io e
lei, seduti su una ca**o di ringhiera di un sobborgo
inglese con un infernale rumore di motori di sottofondo
provenienti da una fabbrica notturna e chissa', forse anche illegale.
Angie riusci' a farmi ridere e divertire come mai mi era
successo..Non so che ca**o fu, forse la sua risata e spensierata
allegria che riusciva a trasmettermi..Piu' io le raccontavo i miei
casini familiari, e piu' lei riusciva in qualche modo a farmi vedere
tutto nell'ottica piu' positiva con una semplicita' unica...Credo che
iniziai a volerle bene fin da quella sera...
"Ehi Donald! Promettimi che non ci
perderemo mai piu' di vista!Voglio vedere se riesci a farti crescere i
capelli piu' dei miei!"
Mi sfotteva! Mi sfotteva sapendo che mai
sarei arrivato a farmi crescere i capelli come i suoi che gia' a tredici
anni le arrivavano quasi a fondo schiena. Nerissimi e lisci...Uno
schianto di ragazzina che pero' riusci' a farmi vedere per la prima
volta, la bellezza di una notte senza pensare minimamente al
sesso...quel qualcosa di impuro che purtroppo avevo imparato a
conoscere troppo presto...e tutto per colpa di quello stron*o di
mio padre che fin dalla mia piu' tenera eta' mi trascinava a
vedere film erotici alle ore piu' impensabili della notte.
Angie divento' la mia migliore amica fin da quel momento..L'unica che
solo guardandomi sembrava gia' aver capito che ca**o mi passasse per la
testa...L'unica che mi offri' qualcosa di prezioso nonostante
le mie azioni indegne come furti,canne e cose simili.
" Un giorno sarai il ragazzo piu' felice
della terra."
Le parole che Angie un giorno mi disse
dopo avermi raccolto da un marciapiede completamente fatto di una
canna che mi aveva letteralmente steso e nel vero senso della parola...Anche in quella situazione
Angie
sembrava volermi far vedere l'ottica di un futuro migliore...
"Si, certo, come no...e magari proprio
ora"
Fu la mia risposta che miracolosamente
riusci' ad uscire dalle mie labbra...Non avevo la piu' pallida idea di
che cosa significasse "felicita'"....Gli occhi mi bruciavano in un modo
tale che non sapevo nemmeno come ca**o riuscivano a stare aperti...
" Ehi! Ho fatto un giuramento sai? Ho
promesso che niente ci potra' mai dividere.Perche' come ci si fa a
dividere quando si vuole cosi' bene a qualcuno?"
Ricordo quelle parole ancora oggi
come se fosse ieri...Voler bene...non sapevo nemmeno che ca**o
voleva dire quella parola...Ma con Angie tutto sembrava cosi'
facile..Quello che accadde in futuro con Angie fu qualcosa di
inspiegabile... Eravamo due persone che si volevano un gran bene....e
che anche finendo a letto insieme, mai si innamorarono l'uno
dell'altra...Qualcosa di prezioso e imparagonabile : la mia
migliore amica che non mi chiedeva niente in cambio e che mi offriva
semplicemente il suo affetto e niente altro....e perche' no, a volte
anche focosi minuti di sesso...
Peccato solo che quel sentimento non
ando' mai oltre l'amicizia...Per me Angie era la mia migliore amica e
basta....esattamente come io lo ero per lei. Beh...forse..una migliore
amica...particolarmente speciale....e intima....
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