- IL DIARIO DI DONALD -

( Ex conquilino di Zip ed ex fidanzato di Melissa Cooper)

 

"IL PRIMO SPACCIO"  

 

 

La mia adolescenza  prosegui' giorno dopo giorno con giornate sempre piu' difficili soprattutto per  il clima familiare dove i miei continuavano ad andare avanti fra litigate violente nonostante ormai fossero separati ma viventi sotto lo stesso tetto...Inutile dire che per me portare a termine il liceo era  diventato  impossibile..Avevo 15 anni quando  un pomeriggio Jeremy mi vide piu' depresso del solito quando ero stato costretto a uscirmene di casa per non assistere all'ennesima scenetta in cui i miei se le stavano dando di santa ragione e con i peggiori insulti reciproci.

"Donald, ho un lavoretto per te, cosi' la smetti di pensare  a quella situazione del ca**o che hai in casa"

Le parole di un Jeremy che ormai capiva cos'era successo solo guardandomi un istante. Inutile dire che mi aggrappai ancora una volta a lui come mio  leggendario "salvatore".

"Devi andare in  King's cross road e dare  questa roba ad un tizio con un cappello e una sciarpa verdi.Ma mi raccomando, prima ti devi far dare  i soldi"

Mi spiego' tutto con cura e nei dettagli illuminandomi su  ogni tipo di trucco del "mestiere"..Solo in seguito capii che quella King's cross road era una delle strade di Londra frequentate da spacciatori, prostitute e di tutti i peggiori aspetti di Londra, specie a determinate ore della sera..Ma quel pomeriggio ancora non realizzai che  era l'inizio di cio' che in futuro  sarebbe diventato per me un vero e proprio mestiere : spacciare. Avevo 15 anni quando presi in mano la prima busta di droga da andare a vendere  ad un tizio di cui non sapevo nulla se non che indossasse un cappello e una sciarpa verdi...

"Mi raccomando, non sbagliare e fatti dare i soldi o sono fottuto. Guarda che e' un lavoretto di fiducia,cerca di non farti fottere.Assicurati prima di incassare"

Mi racai all'appuntamento che erano le 20 di sera scendendo degli scalini che  portavano in quella via e ritrovandomi in un posto dove c'era parecchia gente nonostante  il luogo malfamato...Il primo pensiero che mi passo' per la testa, era come ca**o poteva essere che certi lavoretti si dovessero fare in  luoghi frequentati anche da gente comune...E se qualcuno avesse visto qualcosa?Fu questo il mio primo pensiero dettato anche dalla mia inesperienza. Mi guardai intorno  senza sapere chi ca**o dovevo avvicinare....Poi  vidi un tizio con un cappello e una sciarpa verdi..Un mezzo disperato... Probabilmente uno in crisi d'astinenza o comunque visibilmente bisognoso di avere cio' che io avevo in tasca...Mi avvicinai lentamente...Un metro e ottanta di lui contro un metro e sessantotto di me. Ero ancora in fase di crescita, ma promettevo sempre meglio un po' in tutto..D'altronde al liceo ero considerato un po' come i ragazzini piu'  desiderati dalle ragazze delle varie sezioni,quindi in un certo qual modo stavo crescendo bene. Non avevo piu' nemmeno i capelli lunghi raccolti in una coda  anche se continuavo a far parte di una sfigata band musicale come batterista hobbystico.

" Charles?"

Gli chiesi fissandolo dritto negli occhi. L'uomo  avra' avuto sulla quarantina...Quella gran testa di ca**o di Jeremy aveva mandato me, quindicenne inesperto come spacciatore, con un adulto  disperato che avrebbe fatto di tutto per fottermi la roba senza pagare. Lui anche mi guardo' con perplessita'.

"Si, e tu chi ca**o sei?"

Il suo tono di voce e il suo sguardo non mi piacquero gia' al primo impatto...E non mi era mai piaciuto essere preso per  un deficiente o bimbetto a prescindere dalla mia inesperienza per qualcosa. Assunsi un'aria istintiva da duro nonostante il mio faccino angelico.

" Chiudi quella bocca se vuoi avere quello che  sei venuto a prendere  o te la metto nel  di dietro prima ancora di fartela provare come andrebbe provata"

La mia risposta. L'uomo   questa volta capi' e mi guardo' ora con occhi diversi...Sembrava che mi vedesse come il suo salvatore..Il suo angelo salvatore. Non immaginava che ero in realta'  il suo  diavolo salvatore.

"Dammela subito"

Era agitato, le mani gli tremavano e  cercava di nascondere il suo sudore tirandosi fin sugli occhi il capello continuando a guardarsi intorno con  aria smaniosa. Alzava e abbassava le gambe  impaziente. Io fermo e zitto. Cosa che fece innervosire ancora di piu' Charles.

"Ti ho detto di darmela subito"

" Ti dimentichi qualcosa"

La mia pronta risposta.

"Avanti mocciosetto! Dammi quella ca**o di roba o ti sbatto al muro, piccolo   stron**etto!"

Aveva paura...Nonostante la sua mole massiccia, l'eta', nonostante quello che mi stava dicendo e il modo in cui  me lo stava dicendo, mi fecero capire che aveva paura di me  a tal punto da manifestare la sua aggressivita'.Sapeva che se avessi voluto, non gli avrei potuto dare cio' che desiderava.

"Non ti do un ca**o se non mi dai i soldi. Puoi anche  sbattermi al muro, ma  pensi che sia cretino da venire qui con quello che  vuoi con il pericolo che tu non mi possa  dare  quei fottuti soldi?? "

Charles mi afferro' per il colletto della maglia nonostante la presenza della gente in giro...Ma tanto  a Londra,  molta della gente era indifferente anche nel vedere due quasi ammazzarsi per strada..La cosa non mi preoccupava...

"Dammi la roba, moccioso!"

Mi scosse con tale violenza che sbattei la testa dietro la parete dell'edificio.

" Ma allora non mi ascolti! Ti ho detto che non ce l'ho addosso quella ca**o di roba, ma se mi  dai quei fottuti soldi, te la rimedio in un secondo!"

"E come faccio a fidarmi di te, bastardello! Non ti ho mai nemmeno visto!"

"La stessa cosa che io penso di te, bastardo"

La mia  ennesima pronta risposta.

"Quello che stai peggio sei tu! Io me ne sbatto  se non mi dai i soldi, ma tu ti andrai a sbattere contro un palo da solo se non  ottieni quello che ti serve.Chi dei due sta peggio, eh, stron*o?"

Il mio linguaggio adolescenziale stava peggiorando giorno per giorno specie in situazioni  ancora piu' difficili , pericolose e piu' grandi di me.

Charles mi lascio' il colletto liberandomi dalla presa..Gli occhi di un disperato che aveva realizzato forse solo in quel momento che stava subendo da un mocciosetto come me....Un adulto di quel genere che  ora sembrava quasi doversi inginocchiare davanti ad un bambinello per poter star bene.

"Non ce li ho...Ti prego, dammi  la roba..Sono disperato, non  ho un centesimo e sto male"

Mi supplico'...Ma Jeremy mi aveva messo in guardia  anche da questa evenienza.  "Mi raccomando Donald, non farti fottere. I drogati sono pallisti e spesso senza soldi. Non farti infinocchiare"

Ecco l'avvertimento di Jeremy che mi risuonava nelle orecchie...Senza ombra di dubbio Jeremy era stato il mio piu' grande "maestro" di tutto...

" Io me ne sbatto. Niente soldi, niente  droga"

Io non demordevo. Altra reazione di Charles che mi riafferro' per il colletto scuotendomi violentemente.

"Dammi quella roba! Dammela!"

Piangeva con le lacrime in preda alla disperazione e poi mi lascio' , solo per i dolori che lo colsero all'addome e che lo portarono a stringersi e a piegarsi in due..Mi fece male vedere quell'uomo in quello stato, ma continuai la mia "opera" da perfetto memefreghista. Volevo che Jeremy fosse fiero di me...Almeno qualcuno volevo che fosse fiero di me...E non volevo deludere  Jeremy specie dopo tutte le volte che mi aveva "aiutato"..

"Tu la vuoi e io me ne sbatto. Tanti saluti"

Girai le spalle e mi avviai per andare via..

"No!!!"

Charles mi corse dietro supplicandomi ancora... Inizio' a frugare come un pazzo nelle tasche alla ricerca di qualcosa....Jeremy aveva avuto ragione..Tiro' fuori delle banconote tutte stropicciate e me le porse con la disperazione piu' accesa.

"Ti prego! Ti prego dammi la mia roba"

Presi in mano i soldi.

"Volevi fottermi eh?E poi....tutto qui? Me ne devi altri due di questi pezzi"

"Ma Jeremy mi aveva detto cosi'!!"

"Hai capito male.Altri due pezzi o niente"

Ora ero io che stavo mentendo...Charles era disperatissimo, poi  mi diede un altro pezzo di banconota...Decisi di accontentarmi di quel pezzo in piu'...Avevo iniziato a prendere la mano nel vedere quanto potere avessi di fronte a gente disperata cosi'...Godevo nel sentirmi cosi' "importante" e potente...

Infilai in tasca le banconote e  presi la busta di droga nascondendola in una mano tendendogli la mano come a simulare un saluto...

"Bastardello, mi hai mentito! Ce l'avevi con te!"

"Muoviti! Dammi quella ca**o di mano e non provare a fottermi o ti faccio venire a fare visita a casa da un paio di miei amici dei quali ti ricorderesti per tutta la vita"

 Mentii anche io....Iniziai a capire il meccanismo di certe cose alla velocita' della luce...Il concetto di fottere prima di essere fottuti mi diede la grinta giusta  anche per le altre situazioni che mi  accaddero piu' avanti nella vita, specie in quel campo della droga.

Charles mi  diede la mano e io gli lasciai la bustina...Charles  si giro' quasi subito come se non vedesse l'ora di scappare in qualche vicolo per prepararsi la dose...Svani' stando talmente male che non ebbe nemmeno la forza di continuare ad insultarmi o a prendersela con me...Tornai da Jeremy con i soldi.

"Hai avuto problemi?"

" Qualcuno, ma niente di  problematico"

Jeremy rimase  sorpreso poi nel vedere un pezzo in piu' fra le banconote che si aspettava.

"E queste?"

"Ah queste gliele ho estorte a mia libera scelta. Sono per te"

Sorrisi. Jeremy rimase impressionato.

"Ma sei un grande. Donald, sei veramente  un grande. Tienili tu, te li meriti"

Mi  avvolse le spalle in un amichevole e sincero abbraccio.

" Tu sarai un grande anche in futuro , ne sono sicuro! Faremo grandi cose insieme, vedrai!"

Felice come se avessi avuto  il piu' grande premio  della storia,  tornai a casa  come un vincente e non mi rendevo conto che stavo appena iniziando la carriera di un perdente che aveva perso  gia' in partenza...

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