"LAVORI DI INDIPENDENZA"
“Donald , che cosa ci
fai a casa? Non dovresti essere a scuola?”
Ecco la domanda di
mia madre che dopo mesi si accorgeva che qualcosa non stava andando per
il verso scolastico giusto.
“Scuola? Quale
scuola? Sono settimane che ho lasciato quella fottutissima scuola”
Le mie parole quasi
non raggiunsero al volo i neuroni di mia madre presa com’era anche in
quel momento a sfogliare un giornale di moda…Nemmeno mi aveva ascoltato
in quella notizia che avrebbe dovuto farla allarmare almeno un po’…La
verita’ era che suo figlio aveva smesso di andare al liceo
interrompendo gli studi per non essere piu’ in grado di
concentrarsi..Tra problemi in casa, litigi fra i miei che perduravano
nonostante la separazione in casa, e tra il fatto che non riuscivo
piu’ a concentrarmi per il mio sempre piu’ frequente uso di hashis e
altri oppiacei che mi procuravano sonnolenza, decisi di porre fine
almeno ad una delle “sofferenze”: la scuola
“Donald , ho
incontrato la madre della tua compagna Helena,mi ha detto che hai
lasciato la scuola, che cos’e’ questa storia?”
Una settimana dopo
mia madre mi fece questa domanda che mi fece capire un’altra pessima
cosa di lei…Non aveva ascoltato un ca**o di quello che avevo cercato di
comunicarle anche se a modo mio…
“La scuola?Non ci
vado da settimane, l’ho lasciata! Ma evidentemente quel giorno su quel
ca**o di giornale c’erano cose piu’ interessanti da leggere”
La mia risposta che
porto’ all’ennesima discussione con lei per poi farmi arrivare a
uscire sbattendo la porta e a rifugiarmi nel mio amato ritrovo di
“amici”
“Donald, devi
seriamente pensare a cosa fare nella vita, non puoi restare in quella
ca**o di casa ancora”
Ecco la saggia voce
di uno dei miei amici delinquenti, che anche se sbandati, ogni
tanto mi davano suggerimenti buoni per migliorare in positivita'
la vita. Inutile dire che diedi ascolto a quel consiglio e presto oltre
che a fare saltuariamente piccolo servizi nello spacciare droga per
ragazzi piu' grandi di me, mi ritrovai a lavorare come porta pizze e in
seguito in un'officina meccanica, dove imparai a mettere ancora meglio
le mani su motori di ogni tipo avendo alle spalle anche lavori rubati
con gli occhi a persone come il fratello di Jeremy dal quale mi ero
recato spesso soprattutto da piu' piccolo saltando la scuola. I miei 16
anni li trascorsi cosi', tra lavoretti saltuari come porta pizze e
officina meccanica e con l'idea di diventare indipendente con la
prospettiva di andare via di casa...
Peccato solo che i
miei soldi guadagnati, alla fine li spendevo in stron**te fra sigarette
e soprattutto quelle "banali" droghe che tutti quelli che utilizzano
denominano con il termine droghe leggere....
Pa**e! Ma quella
volta ero troppo preso e convinto di poter smettere quando volevo senza
rendermi conto che piu' passava il tempo e piu' vivevo proprio per
quelle droghe "leggere" e che lentamente senza accorgermene iniziarono
ad alterarmi l'umore e la lucidita' razionale anche di cose banali....
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