- IL DIARIO DI DONALD -

( Ex conquilino di Zip ed ex fidanzato di Melissa Cooper)

 

UN BACIO PROIBITO COMPRATO COL SILENZIO

 

FEBBRAIO 1983

 

Era una soleggiata giornata di   febbraio....Avevo sette anni ...Mio padre era uscito per andare a lavorare. In quel periodo faceva il ferroviere, uno dei tanti lavori che  aveva fatto per mandare avanti quella stron*a di famiglia che si ritrovava. Mia madre invece anche quel giorno era rimasta indisturbata in casa a pedalare sulla ciyclette...Spesso mi  soffermavo a  guardarla di nascosto....Era cosi  bella che mi incantavo a guardarla, e nel vederla in silenzio e impegnata in qualcosa, la rendeva quasi come una madre normale anche se non si  degnava mai di  avvicinarsi a me per dirmi qualcosa di  materno, di dolce, o di farmi una ca**o di carezza come vedevo farla fare dalle mamme dei miei compagni di classe. Ma tanto che ca**o era una carezza per lei? Solo un'inutile perdita di tempo che le avrebbe fatto perdere 10  fottuti secondi di cyclette o  di che ca**o stava  facendo in quei momenti...Non riusciva a trovare nemmeno il momento di farmela alla sera, prima di addormentarmi ...No, troppo faticoso  per lei soprattutto a quell'ora quando doveva fingere di dormire agli occhi di mio padre per chissa' quale strano motivo...Solo da piu' grande capii che lo faceva per evitare  di assecondare  i desideri intimi di un marito che poteva solo sognare di poter passare almeno dieci minuti di intimita' con la propria moglie. E veniamo a quella giornata di cui stavo parlando prima...a quella ca**o di giornata.....Stavo  giocando  sdraiato sul pavimento della mia stanza tenendo in mano  due legnetti e agitandoli come se fossero bacchette di batteria...Uno dei  miei sogni  quello di suonare la batteria.... Il campanello suono' , ma io rimasi  a giocare con i miei legnetti perche' tanto sapevo che non sarebbe stato nessuno di importante a  venire a farci visita....O almeno questo era quello che avevo  creduto io..mi sbagliavo...c'era qualcuno che quel giorno  era venuto con la grande voglia di  salutare mia madre.....mio zio Andrew e fratello di mio padre...Mio zio era l'unica persona che ogni tanto si degnava di  rivolgermi qualche parola e che riusciva a trasmettermi un po' di allegria...la stessa cosa che doveva far scaturire in mia madre visto che  quel giorno la sentii ridere in modo particolare...Cosi' lasciai una delle  mie preziosissime bacchette e  uscii dalla mia stanza per andare a salutare mio zio....Ricordo ancora il mio sorriso, quando svani' in un attimo non appena varcai la soglia della porta a piedi nudi quasi correndo.....Rimasi con gli occhi spalancati per la sorpresa quando vidi mio zio  e mia madre avvicinarsi in modo strano per poi sorprenderli a scambiarsi un bacio...e non uno di quei baci   innocenti tra parenti o  amichevoli..Uno di quei baci che solitamente si scambiavano i fidanzati o  i genitori dei miei compagni di  classe......Non sicuramente il genere di bacio che vedevo tra mia madre e mio  padre....Rimasi a bocca aperta  lasciandomi cadere dalle mani la  "bacchetta" che avevo portato con me. Il rumore desto' l'attenzione di mia madre che si giro'  all'istante verso di  me correndomi incontro e mollandomi un ceffone come se avessi fatto la cosa piu'  assurda del mondo nell'essere entrato in quella stanza.

"Donald! Quando imparerai che non devi  entrare nelle stanze senza aver prima bussato o aver visto che sono vuote!Quando imparerai a fare come tuo fratello!"

Altro ceffone per poi vederla chinarsi  davanti a me in ginocchio.

"Guai a te se  dici quello che hai visto ! Se apri quella bocca con tuo padre, ti  riempio la bocca , le orecchie e il naso di schiaffi!"

Per rendermi le cose piu' inquietanti poi sopraggiungeva anche mio zio che piu' di mia madre sembrava preoccupato e mi afferrava per   il braccio ripetendomi le stesse cose di mia madre....Leggevo nei suoi occhi la paura....la paura di mio padre....capace di tutto soprattutto quando tornava a casa ubriaco...Promisi  a mia madre e mio zio  di non entrare mai piu' in quel modo nelle stanze e che non avrei mai parlato con nessuno di quello che avevo visto....Sarebbe rimasto un mio segreto....Mio zio   mi arruffava i capelli ogni volta che trovava in me questo genere di complicita'....Mia madre invece  si limitava a  sganciarmi qualche banconota per  comprare il mio silenzio e  andare a comprarmi quello che piu' mi passava per la testa a quell'eta'....Imparai a capire gia’ d’allora quanto potevano essere importanti i soldi per nascondere qualcosa che mai e poi mai avrebbe dovuto saltare fuori….

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