--- Area utenti ---

 

 

LA SCOMPARSA DI RICHARD CROFT (1986)

 

Lara: ~ Avevo 18 anni. A quanto pare ebbe un incidente mentre stava facendo ricerche in un sito in Cambogia.
Furono solo delle estensive ricerche da parte mia e delle autorità che ci fecero trovare

dei resti umani, ma purtroppo non poterono essere identificati. Dal momento che mio padre non venne mai ufficialmente ritrovato, non potevo ereditare il titolo Croft direttamente, e divenuta maggiorenne, dovetti iniziare un’aspra battaglia legale contro mio zio, Errol Croft, fratello di mio padre, per ottenere l’eredità che mi spettava e per il controllo delle tenute di Abbingdon. Riuscii a vincere la causa e ad ottenere tutta l’eredità paterna, ma venni misconosciuta e ripudiata dall’intera famiglia Croft. Ma d’altro canto, sono felice di poter condurre una vita indipendente. Dopo la sua morte, decisi di allontanarmi da casa per 8 anni, alternando studi archeologici e viaggi alla ricerca di antichi manufatti. In seguito, la mia vita divenne tutto ciò che avevo sempre sognato fin da piccola, e dedicai anima e corpo alle mie missioni in giro per il mondo e alla ricerca di artefatti antichi dispersi per tutto il pianeta.

PR: ~ Cosa ci puoi raccontare di tuo padre, Richard?

Lara: ~ Era un uomo severo e con una grande personalità. Laureato in antropologia e archeologia a Eton. Grazie alla cospicua ricchezza della famiglia Croft, durante la sua giovinezza aveva potuto partecipare a innumerevoli spedizioni archeologiche in tutto il mondo: Giordania, Egitto e sud-America sono alcuni dei posti che ha visitato.

Dopo tutti i suoi vari viaggi in giro per il mondo, si era convinto di una cosa: secondo lui, l’impero perduto di Atlantide fu la culla di tutte le civiltà conosciute, ma la sua insistenza nel proseguire le ricerche non fu accolta con entusiasmo dagli altri accademici.

L’altra sua ossessione fu quella di andare alla ricerca di mia madre: arrivò alla depressione, consumato dal dolore e dalla speranza di poterla ritrovare, e per questo morì.

Sono stata così... così ingenua. Per anni ho dubitato di mio padre come tutti gli altri, ma aveva ragione su così tante cose... vorrei solo poterglielo dire, ora.

 

Menu' interviste