- IL DIARIO DI KIRAN -

( Guerriero di Dharan)

 

 

L'INIZIO DI UNA NUOVA VITA

 

Avevo preparato il tutto per partire , ero pronto per evadere da quella campana che mi teneva  incatenato …

Senza nemmeno salutare i miei , lasciandogli un bigliettino , sorpassai il luscio della porta ,e mi diressi verso il boschetto , per salutare i miei amici alberi , e per vedere per  l’ultima volta  ciò che furono i miei primi 26 anni .Arrivato però lì , non riuscivo più ad andarmene , in quel momento , la mia vità mi mise davanti ad un bivio:

1°andarmene , e non sapere se e quando poter tornare , e se e quando avere la possibilità di incontrare di nuovo i miei genitori .

2°non partire, rimanere con le uniche persone che avevo quali , i miei genitori , ma restare comunque come un uccello in gabbia .

Ebbene dentro di me , c’era si , il desiderio di partire, ma al contrario , decisi di non farlo più.

Avvolto dalla rabbia , per non essere stato in grado di prendere la decisione di partire,iniziai a prendermela con il pupazzo che mi aspettava lì ogni giorno , calci e pugni volavano all’aria ,mi aiutavano a tener lontana la tensione , ma fù qualcos’altro che mi distaccò gli occhi dal mio amico di pezza.

 

Una luce  bianca, emanava la fontana , mi avvicinai , quasi un po’ intimorito , da quello che sarebbe potuto succedere , e da ciò che poteva essere .

L’acqua della fontana era più splendida che mai .

Mi specchiai al suo interno , ma non vedevo il mio riflesso , bensì il volto di una donna che iniziò  parlarmi .

Diceva che ero un ragazzo dal cuore puro , diverso dagli altri , che l’avrei potuta aiutare nel compiere una missione,annunciare a Lara Croft , della profanazione della tomba di Antinea, donna che doveva diventare sposa del grande sacerdote, suo figlio .

Per un momento rimasi con la bocca spalancata , non sapevo se quella sensazione che provavo , fosse paura, o contentezza nell’avere davanti a me la sacra donna , che diede alla luce il mio idolo.

Decisi di partire questa volta , almeno avrei avuto obiettivi a fin di bene , avevo una meta…

La madre mi mise in contatto con l’Oracolo , colui che mi guidò fino alla tomba della Donna…

Quando introdussi la mano nell’acqua però, il riflesso del volto della donna sparì, e nel vedere ritornare il mio , di riflesso , notai che nel palmo della mano avevo qualcosa…

Un ciondolo, un amuleto… ignaro di ciò che potesse essere lo riposi al collo,senza sapere ciò che esso avrebbe potuto  farmi diventare……

 

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