- IL DIARIO DI MARIKA SMITH -

( Ex fidanzata di Zip)

 

Cap.23

A volte la vita ti sa dare cose meravigliose, altre volte ti fa sentire come se qualcuno si stesse pugnalando nel cuore.

Non è una frase fatta tanto per dire, sapete com’è la vita, quando pensi che tutto stia andando per il verso giusto e ti senti veramente felice di vivere, inizia il peggio, inizia la tristezza…La vita è davvero una gran bastarda a volte.

Con me lo è stata tantissimo, anche se non si direbbe, vi ricordate i miei ricordi felici? Le mie risate? Le mie stupidaggini? Bene…Ero arrivata ad un certo punto in cui tutto ciò mancava e sapete perché? Perché era venuto a mancare l’ingranaggio fondamentale che mi faceva sentire così bene: L’amore.

Ebbene si, era un periodo di un mesetto circa che io e Zip eravamo intrattabili, ogni cosa, ogni parola sembrava detta per fare un torto all’altro, ogni giorno litigate inutili per sciocchezze, a casa e pure sul lavoro, non riuscivo più a riconoscere ne  Zip ne me stessa…

Che cosa ci stava succedendo?

Sembrava che una storia di due anni ora stesse iniziando a franare…Prima con dei piccoli sassolini…Poi con una frana…

Me lo ricordo come se fosse ieri, in questo salotto, 3 anni fa : in una sera piovosa e fredda di settembre.

Tornai a casa dal lavoro, quando entrai Zip non mi salutò nemmeno. Mi accolse con un’espressione serissima dicendomi:

“Dobbiamo parlare”.

Sapevamo entrambe che ormai quello che c’era prima tra di noi era svanito da qualche parte, qualcosa era cambiato, e niente era come all’inizio della nostra storia, quando tutto sembrava perfetto ed eravamo fatti l’uno per l’altra…

Quella sera, quella dannata sera…Parlammo fino a notte inoltrata, ragionando su cosa non andava, a volte anche alzando la voce, a volte con rabbia e volte cercando di riflettere.

Ma ormai eravamo arrivati a un punto in cui le parole da dire si erano esaurite…

“Allora è finita?”

Mormorai io tenendo la testa bassa stringendo un pugno dal nervoso.

“Si è finita! Non riesco più a stare in questa casa senza che non ci scanniamo a parole! Vuoi andare avanti così!? Vogliamo andare avanti così?!”

Esclamo lui avvicinandosi a me con aria abbastanza severa. Rimasi in silenzio un istante fissando il pavimento sentendo un grande senso di angoscia dentro di me, dopo un profondo respiro risposi:

“No…Non voglio…Se non lo vuoi neanche tu prendi le tue cose e sparisci di qui…”

Non l’avessi mai detto…

La nostra discussione si duplicò…ma che dico? TRIPLICO’! La casa…La casa dove abbiamo abitato insieme per due anni…Che fine avrebbe fatto?

Dopo un’accesa discussione (molto accesa), Zip andò in camera nervoso come non mai, prese un borsone e infilò dentro di vestiti e altre cose…Io me ne stavo in cucina, seduta al tavolo mentre tremavo di rabbia, ma anche di angoscia, non ho mai provato così tanta angoscia in vita mia.

Mi alzai lo vidi sul ciglio della porta con due borsoni, gli occhi carichi di rabbia:

“Bene ora che hai ottenuto quello che volevi sei contenta?!?”

Disse alzando la voce per l’ennesima volta, non gli risposi limitandomi a fissarlo.

“Neanche hai il coraggio di rispondermi…Bene…Nemmeno io ho il coraggio di dirti altro se non…ADDIO!”

5…4…3…2…1…Sbam!

Contai i passi che fece prima di uscire dal quella porta, quelli che avevano segnato la fine.

Rimasi in un assordante silenzio per lunghi minuti a fissare quella maledetta porta, tremavo di rabbia…Ma pian piano sentii i miei occhi gonfi e piene di lacrime, un istante dopo, mi appoggiai di schiena al muro mettendomi una mano sul viso, iniziai a scivolare pian piano per terra mentre le lacrime scorrevano violente sul mio viso.

Era finita, era veramente finita.

Rimasi per terra a piangere a dirotto per molto tempo, quando mi rialzai istintivamente andai sul balcone di casa, forse per vedere se era rimasto, forse per vedere se se n’era andato davvero…Pioveva a dirotto, i lampi spaccavano il cielo in due, la pioggia scendeva prepotente e quando mi esposi un po’ di più alla ringhiera, bagnavano il mio viso confondendosi con le mie lacrime, come per sciacquare via dal mio volto il dolore che provavo.

Quando rientrai in casa, pensai che davvero la mia vita in quell’istante era cambiata completamente, lo sentivo già…

Mancava già il suono delle risate.

Mi avvicinai al mobile dove c’era incorniciata una foto di me e Zip…La abbassai, non ho più avuto il coraggio di rialzarla, è ancora la.

Non sapevo più cosa fare, ogni istante che passavo sola in quella casa sembrava un’eternità, entrai in camera e vidi per terra una maglietta di Zip che probabilmente aveva dimenticato, la raccolsi da terra, aveva ancora il suo profumo di colonia, quello che amavo più di tutti.

Mi sentivo una stupida, non me la sentivo neanche di andare a parlare con Michael.

Mi buttai di peso sul letto, non sapevo nemmeno io come mi sentivo, chiusi gli occhi cercando di dormire e di smettere di pensare a lui.

Sapete una cosa? Io ero ancora innamorata di lui quel giorno che ci siamo lasciati, ma non avevo il coraggio di andare avanti, non avevo il coraggio di ammettere che volevo ricominciare tutto da zero nonostante la situazione che si era creata tra di noi.

La nostra storia era un po’ come un filo sottile teso, prima o poi si spezza e quando si spezza rilegarlo insieme è una cosa molto difficile.

Mi addormentai da sola, in quel letto dove di solito dormiva lui di fianco a me…Mi mancava già…Mi mancava da morire.

 

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