- IL DIARIO DI MARIKA SMITH -

( Ex fidanzata di Zip)

 

Cap.24

Quando la mattina dopo aprii gli occhi disturbata da un raggio di sole che filtrava dalla finestra, mi accorsi che mi ero addormentata di colpo senza nemmeno cambiarmi, troppo triste, troppo spezzata per fare qualunque cosa in quel momento.

Quando mi andai a specchiare in bagno, vidi i mio viso triste  come non l’avevo mai visto: La matita nera aveva lasciato i segni delle lacrime sul mio volto, mi bagnai la faccia con l’acqua fredda e poi andai in cucina per farmi una tazza di caffè, una volta pronta mi misi seduta sul mobile della cucina e iniziai a bere…

Guardavo il tavolo della cucina rivivendo per un istante l’immagine di Zip seduto al suo solito posto che fa colazione e sorride.

Scacciai dalla mia mente quel ricordo, e scesi dal mobile, posai la tazza vuota e andai dall’unica persona che forse era in grado di capirmi in quel momento: Michael.

Ma appena mi rimisi in piedi sul pavimento, ebbi un capogiro e rischiai di finire a terra, non era la prima volta in quel periodo eppure non ci facevo tanto caso. Mi aggrappai in tempo al tavolo e dopo aver atteso qualche secondo per riprendermi, usci di casa e bussai alla porta di Michael….

“Michael…Ci sei?”

Dissi quasi a bassa voce…

Michael venne ad aprirmi alla porta, con un’espressione seria e preoccupata allo stesso tempo.

“Marika…Entra”

Entrai in casa, appena sentii Michael chiudere la porta mi voltai verso di lui in cerca di un abbraccio. Mi abbraccio stretta in modo affettuoso…

“Marika…Non so come sia successo…Mi dispiace tantissimo credimi…”

Inevitabilmente scoppiai in lacrime, Michael non disse più nulla…

“Sfogati …Tranquilla…”

“Michael…Mi sento tanto male e tanto stupida…”

Io e Michael passammo tutta la mattina a parlare…Alla fine io intoppai nella immancabile domanda:

“Ti ha detto qualcosa prima di andarsene?”

Rimase in silenzio qualche istante.

“Si…Ha detto che per qualche giorno sarebbe andato a casa di un amico e poi avrebbe cercato un altro lavoro da qualche parte…”

Si è licenziato.

“Ah capisco…”

Restai qualche istante in silenzio.

“Bè ora vado a preparare il pranzo! Se vuoi venire di la a mangiare mi faresti piacere…”

Dissi sorridendo lievemente, feci per alzarmi, ma ancora un giramento di testa mi colse, credo che se non fosse stato per Michael che mi prese in tempo, sarei finita a terra.

“Marika!! Cosa ti è successo? Sicura di stare bene??”

Mi ripresi dopo qualche secondo dopo che mi era andata via la vista…

“Si…Michael non preoccuparti è soltanto un capogiro…Mi capitano spesso in questo periodo…Sarà  la pressione bassa, tranquillo!”

Lo rassicurai io, lui mi guardò un po’ perplesso…

Dopo pranzo mi rilassai ancora un po’ restando sola, anche se Michael aveva insistito tanto per farmi compagnia, ma non so come sentivo un certo bisogno di starmene sola a riflettere su quello che era successo.

 

Dopo una settimana che ormai vivevo (e lavoravo) nella quasi più totale solitudine, mi stavo pian piano abituando alla mia nuova vita, avevo ripreso a sorridere e ad essere serena, nonostante il ricordo di lui continuava a farsi vivo nella mia mente, era come automatico, qualsiasi cosa che facevo mi ricordava lui…

L’unica cosa che non accennava a cambiare erano le mie condizioni fisiche…Sempre le stesse da un mese...

Non me ne rendevo conto di quali sarebbero state le conseguenze di quel malessere, forse perché mi ero fissata con l’idea che erano tutte conseguenze della pressione bassa...Tzs...Pressione bassa...Come no...

La verità era un’altra...Una verità molto più profonda e difficile da accettare.

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