Cap.27
Sapete, se ripenso quel periodo che stavo affrontando, sono
veramente pochi gli aspetti positivi.
Feci svariate visite di controllo in cui mi dicevano di stare
attenta, di farmi aiutare, di non fare attività pesanti, ma l'ultima
cosa che volevo essere era essere un peso per i miei amici e i miei
famigliari.
Quando andai a casa dei miei per dirgli che sarebbero
diventati nonni e che non avevo minimamente intenzione di dirlo a Zip,
mia madre impazzì dicendo che l'avrebbe chiamato lei stessa e mio padre
disse che l'avrebbe rispedito in Inghilterra da dovunque fosse con il
primo volo.
Io con la mia solita testardaggine riuscii a convincerli di
lasciarlo stare, anche se non erano esattamente della mia stessa
opinione.
Di colpo mia madre diventò iper presente nella mia vita, non
era mai stata così da quando avevo scelto di diventare indipendente:
andava a farmi la spesa, mi aiutava con le faccende di casa, con il
bucato.
Un giorno si presentò a casa mia con una borsa completamente
piena zeppa di tutine da neonato di tutti i colori e forme possibili.
“Ma mamma! Non so nemmeno se è maschio o femmina e tu hai
comprato tutti questi vestitini e bavaglini...”
“Lo so cara! Ma bisogna portarsi avanti! Ne ho presi anche di
taglie diverse! I bambini crescono in fretta tesoro!”
Non so definire come mi sentii in quel momento, presi dalla
borsa un pigiamino minuscolo dal color panna, è stato in quel momento
che mi resi davvero conto di ciò che sarebbe successo da li a 6 mesi. I
miei occhi si spalancarono e diventarono improvvisamente lucidi, il
cuore batteva forte.
Tra 6 mesi sarei
diventata mamma.
Già,
Mamma.
“Cos'hai? Non ti piace il colore?”
Rimasi in silenzio un'altro istante.
“No...No mamma è bellissimo...”
Mi dovetti sedere, ripiegando quel minuscolo pigiamino, mia
madre si sedette in fianco a me, non disse nulla e mi abbracciò.
“Andrà tutto bene”
Dopo quella frase restai per un attimo silenziosa, poi mi
rialzai iniziano a sbirciare nuovamente in quella borsa piena di
vestitini: ci trovai di tutto, anche delle minuscole scarpette e dei
fiocchetti per capelli.
“Io spero che sia femmina!”
Disse mia madre mentre osservavo quel cerchietto, lo guardai
sorridendo scuotendo negativamente la testa, immaginando mia mamma alle
prese con una bambina che correva a destra e sinistra.
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