- IL DIARIO DI THOMAS A. ANDERSON -

( Re di Zion)

 

L’ultima profezia

Uno dei due misteri era stato chiarito. Avevo ormai appurato l’esistenza del labirinto segreto nei sotterranei del palazzo di cui parlava quella strana lettera. Mi sentivo soddisfatto, avevo agito da solo e avevo scoperto una zona del castello sconosciuta a tutti i miei predecessori tranne che il mio capostipite, e ciò mi riempiva d’orgoglio. Ero un adolescente, Angel Anderson per me era un mito, un esempio, un modello da seguire. E secondo quella lettera, io, Thomas Angel, possiedo una dote speciale, un qualcosa che mi accomuna al mio capostipite più di quanto lo fossero stati tutti gli altri Re di Zion. Dentro di me mi sentivo più forte, più felice, anche se non sapevo ancora di che dote si trattasse, ma già il fatto di possederla era per me qualcosa di speciale. Non esternai le mie sensazioni di piacere agli altri, tenni come sempre tutto per me, anche perché nella lettera, il maestro Bewise si era raccomandato di non parlare a nessuno della lettera, quindi dovevo evitare la benché minima fuoriuscita di informazioni. E poi molto probabilmente mi avrebbero preso in giro, mi avrebbero detto che era tutto uno scherzo. Ma io il labirinto l’avevo trovato, ciò che c’è scritto nella lettera è tutto vero! Ne ero più che convinto.

Ora il problema, però, era scoprire cos’è che mi faceva sentire così bene. I libri di storia non mi furono d’aiuto, essi riportavano solo cenni storici della vita del sovrano più famoso della mia terra. Non mi rimaneva altro che cominciare a leggere le numerosissime leggende diffuse sul conto di Angel Anderson dopo la sua morte, molte delle quali erano ritenute non veritiere. In quel periodo, il mio tempo libero lo passavo più in biblioteca che in camera mia. C’erano molti libri che attribuivano poteri soprannaturali ad Angel Anderson, come la capacità di prevedere il futuro, leggere nel pensiero, toccare il fuoco senza subire ustioni, addirittura quella di levitare a mezz’aria. Certo, era tutto molto assurdo, ma già cominciavo a fantasticare su come poteva cambiare la mia vita se solo avessi cominciato a usufruire di questa dote. Prevedere il futuro mi sarebbe servito a prendere le decisioni più giuste per Zion, in modo da essere ricordato in futuro addirittura meglio di come lo era Angel Anderson a quei tempi. Leggere nel pensiero o toccare il fuoco senza bruciarmi mi sarebbe servito contro i nemici che avrei affrontato un giorno, lontano da Zion. Levitare a mezz’aria…beh, sinceramente non so a cosa avrebbe potuto servirmi, anche perché a detta del maestro Bewise, la mia consapevolezza di camminare ovunque mi avrebbe permesso di raggiungere qualsiasi luogo, qualsiasi vetta. Ma in ogni caso sarebbe stato interessante poter essere capace di fare un qualcosa che la gente comune non può nemmeno immaginare. In ogni caso non tentai di fare niente di tutto ciò, dato che non sapevo con sicurezza cosa avevo ereditato dal Re dei Re. E poi l’idea di toccare il fuoco e vedere cosa sarebbe successo, sinceramente, non mi allettava. Continuai a leggere libri su libri. Una sera, dopo cena, salii in biblioteca per finire di leggerne uno che avevo cominciato il giorno prima: “La vera storia di Angel Anderson – Gesta e segreti del grande capostipite”. Il libro faceva molte speculazioni su verità nascoste circa la sua esistenza, ma in particolare insisteva molto sulla capacità di prevedere il futuro e leggere nel pensiero, senza citare altri poteri sovrannaturali. Stesso quella sera arrivai all’ultima pagina di quel libro. E rimasi sorpreso nel scoprire che una piccola parte al fondo della pagina era stata strappata.

La versione più accettabile della causa della morte di Angel Anderson è la vecchiaia. Il Re dei Re raggiunse un’età molto longeva, era ormai molto anziano e le sue continue predicazioni e affermazioni, molto frequenti negli ultimi mesi di vita, fecero in modo da essere considerato pazzo e mentalmente disturbato, oltre che vecchio. La più interessante fu quella che pronunciò appena prima di morire. Una sorta di avvertimento o profezia:

“Fortissimo il legame che accomunerà il primo e l’ultimo angelo.”

<< Si, finalmente ci siamo! >> Pensai in una frazione di secondo tra me e me, il cuore che mi batteva a mille.

”Lui, eccezionalmente simile al capostipite della sua dinastia, dotato del…”

Nel lembo di pagina strappato via c’era la conclusione della risposta che io stavo cercando.  

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